Ed ecco a voi! La tanta attesa ultima puntata della Ragazza Drago, che come saprete, ospitiamo noi per un piccolo gemellaggio. Oggi l'ultima puntata, ma le avventure di Tilly potrebbero diventare anche disegni! Tenetevi aggiornati per capirne di più! Prossimamente maggiori informazioni.
Qui troverete la prima parte ma la seconda la troverete fra un po' sul sito ufficiale de "La Ragazza Drago"
Via con la puntata e con la fantasiaaa!!! :D
Calò la notte, la penombra che regnava nella foresta si fece buio e il buio si lasciò illuminare dalle stelle di mille colori che da secoli splendevano nel cielo di Onyrism. Kevrah non aveva staccato gli occhi da Tilly neanche per un solo attimo, non una distrazione, non un accenno di sonno, il guerriero vegliava sulla creatura che doveva proteggere, che voleva proteggere con tutto se stesso.
Tilde non si accorse di essere sprofondata in uno stato di incoscienza, e d’improvviso si ritrovò inspiegabilmente nella radura del quadro, la stessa che aveva sognato e desiderato, la stessa a cui sentiva di essere indissolubilmente legata. Poco lontano da lei la cascata scrosciava con un suono innaturale, tetro; le metteva i brividi quel suono, quella sorta di costante lamento che si univa ad una nenia triste. La ragazzina si guardò intorno: niente era cambiato, eppure quel luogo era così diverso ora che sembrava essere intriso di un presagio di morte, un presagio che, però non frenò il suo istinto di immergersi nell’acqua del fiume e di nuotare nella cascata in cerca della sua vera madre di cui si intravede la sagoma oltre il sottile muro d’acqua. Il richiamo si fece sempre più intenso: “Vieni piccola mia. Sono Earine, la tua vera madre. Custodisco per te il cristallo. Vieni da me bambina…”. La voce era dolce e suadente. Tilly con una mano oltrepassò l’acqua che la separava dalla grotta dietro la cascata. Si sentì afferrare il polso con una forza tale da avvertire immediatamente il sangue pulsarle sulla punta delle dita. “Ben arrivata nipote” sogghignò soddisfatta la Zia Guglielmina: “Sei davvero una sciocca, bambina mia”. La risata della perfida vecchiafu l’ultima cosa che la nipote riuscì a sentire prima che la sua testa venisse brutalmente spinta nel fiume.
La Tilly nella foresta prese ad agitarsi freneticamente, tossiva, sembrava soffocare, Kevrah tentò di svegliarla inutilmente e, toccandole la fronte, si accorse che la temperatura le era di nuovo salita. Niente sembrava poterlo aiutare e, per un minuto che gli parve interminabile, il ragazzo stette in assoluto silenzio stringendo le mani minute del corpicino che aveva di fronte: “No!” urlò con tutte le sue forze: “Non potete permettere questo! Onyrism non è un regno di morte e ingiustizia!”. Le sua grida cadute nel vuoto, però, non rimasero inascoltate e una voce gli sussurrò:
“Portala da me, portala alla grotta dei sogni perduti”
“Chi sei?”
“Sono Ainwen, la strega a cui è stata donata l’eterna giovinezza. Non c’è tempo da perdere Kevrah…”
Stanco, zuppo dell’umidità della foresta e con un’espressione spiritata dipinta sul volto, il mezzelfo cominciò ad attraversare la foresta verso la grotta di cui conosceva l’esistenza solo per sentito dire portando con sé la polvere magica che Camlost gli aveva lasciato. Nulla in lui se non lo sguardo fiero ricordava il giovane spavaldo che si era presentato a Tilly nel giardino. Era spaventato e, per quanto odiasse ammetterlo, si era affezionato a quella piccola insolente testa dura: “Ti stai abituando al servizio taxi cara eh? Chi ti credi di essere una principessa? Da quando sei qui avrai fatto sì e no dieci passi sulle tue gambette. Comodo così eh?” Avrebbe voluto ridere, ma due lacrime gli rigarono il volto orgoglioso. Ainwen osservò il ragazzo nella grande sfera di cristallo e sentì il suo cuore centenario spezzarsi: “Rimedierò alle mie colpe. Sono costretta ad ubbidire agli ordini di quella megera, ma per fortuna ancora non ha il pieno controllo delle mie azioni”
Volete sapere come va a finire? www.laragazzadrago.it
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